La t-shirt commemorativa dice tutto: IO C’ERO!
Non potevo mancare al 1° Raid del VAO con Mark e Ale in
prima linea (senza dimenticarsi e ringraziare tutti gli altri).
Il ritrovo è ben organizzato, come i controllo materiale (veri) e un
briefing istruttivo.
Alle 9.05 si parte.
Subito un'illusoria discesa per poi fare salita. Salita vera e un caldo torrido da togliere le forze.
Per raggiungere la prima ci sono varie sotto-scelte una volta
raggiunta la cima.
Per la 2° siamo ingolositi dalla tratta retta “in rosso”: un
rampone di gradini sul vecchio tracciato della funicolare.
Poco dopo la scelta
mi fermo e ragiono con Fabio “qui si muore. Non è meglio tornare indietro e
distribuire il dislivello in maniera più equa facendo questa strada?”
Fabio ribatte: “facciamo il tunnel e poi siamo subito arrivati” .
Dimenticandoci
della scala 1:20.000 e delle curve di livello a 20 metri.
Un massacro.
Siamo però agganciati ai gruppi di testa, anzi alla terza lanterna siamo in
testa!!!
Si scende finalmente nel bosco di Brinzio e si corre nel
bosco bianco fino ai prati e al paese.
Per arrivare alla 5 optiamo per il sentiero RELIGOSO:
rosari, cappelle, santi e Madonne…le visioni si sprecano e senza assunzione di
sostanze dopanti (per me finite).
Fabio chiede una sosta e naturalmente cerco di concederla, ma
spronandolo a raggiungere la cima.
Una volta scollinato si scende a razzo sul punto e troviamo gli
altri che hanno appena timbrato.
Per non seguirli decidiamo un taglio e prendiamo il sentiero
a “livello”…dopo un inizio promettente e veloce ci ritroviamo in un bosco denso, sassi, rocce e impossibile da correre.
Ma soprattutto non si vede nessun sentiero!!! Che fare? Continuare a scendere o risalire?
Risaliamo ed ecco il
sentiero, ma quello più alto: risparmio zero anzi perdiamo 5 minuti dal treno di testa.
La
collinetta panoramica mi dà la mazzata definitiva ci arrivo a quattro zampe come un camoscio alla fine della sua vita!
Qui entro in crisi di gambe e di testa lasciando a Fabio gli
ultimi punti.
In paese la mia carta è sbiadita e sfumata come un quadro di ninfee di Monet.
Siamo al traguardo. Terzi a 7 minuti dai secondi.
Tanta fatica, ma le gambe e le articolazioni (vedasi
ginocchio) hanno tenuto come non avrei mai pensato ne immaginato: alla grande.
Ingollo litri di gatorade per recuperare tutto il sudore prodotto.
Una rinfrescante doccia e un simpatico pasta party chiudono questa bella giornata.
Le premiazioni sono
state per me sotto il segno del destino: un alberello di Frassino da
piantare.
Durante la gara ho veramente sofferto tantissimo le due salite
spaccagambe e il caldo.
Purtroppo ho goduto troppo poco dei bellissimi paesaggi che si
potevano ammirare ai punti di controllo, per il resto tutto ok e come si dice
sui set cinematografici “Buona la prima”.
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