venerdì 13 maggio 2016

Sprint Italiani e Coppa Italia a Calaita

 GARA SPRINT
Il paesino di Caoria, ma lo scoprirò solo in gara, è molto carino e abbastanza deserto in questa stagione.
La carta è interessante con un percorso non difficile, ma ricco di scelte, cambi di direzione, un po di prati....e qualche Alpino attento al suo campicello.
La mia gara è stata regolare e sono rimasto sempre intorno alla 10 posizione; tenendo conto dell’alto numero di partecipanti anche con 10 anni in meno del sottoscritto, non posso che andare soddisfatto.
Una scelta non felicissima a metà percorso, mi ha fatto dire a fine gara che avevo cumulato circa 30 45 secondi di errore e infatti gli split danno confermato della sensazione avuta dalla "pancia".
 
MIDDLE
La bellezza del luogo e del lago con sullo sfondo una corona di montagne sono d'INCONTESTABILE bellezza e ho già messo un “TORNERO” sulla mia agenda (con famiglia x una vacanza).
Al via avevo la mia strategia di gara: non sbagliare il primo punto e puntare sulla regolarità.
Ma subito ho avuto brutte sensazioni: le gambe non giravano (la gara di ieri aveva lasciato il segno più del previsto) e soprattutto a livello mentale ero scarico e demotivato!?!
Vado in amnesia e non capisco nella descrizione il punto 1 (radice) oltre a leggere male la cartina (una X verde piccola piccola).
Scelta di percorso in sicurezza, dopo la sorgente devo solo salire, ma passo vicino alla radice e non vedo niente prosegue così verso l'alto, per poi scendere e risalire per trovarla. Arrabbiato sparo a tutta velocità alla 2, per paura di vedere Pilat in arrivo. Peccato che copro la due con la bussola e vado alla 3. Presa subito e scendo per la 3, scendo e non trovo niente dopo un po vedo il sentiero ma non la lanterna.
Risalgo ed ecco Pilat che timbra, subito dietro anch’io pensando di timbrare la 2, ma era la 3 e che pur avendola già timbrata non l'ho riconosciuta!!!!
Confusione totale scendo e via verso le altre lanterne regolare  e con voglia e testa per fare una buona gara.
Incontro Pilat a punzonare ancora molte volte, anche se facciamo scelte diverse.
Le gambe corrono  e l’adrenalina scorre alla grande.
Nella tratta lunga scelgo di stare in costa, ma credo di aver allargato troppo (8 o 9 intertempo ).
A metà cerco di attraversare un bel ruscello ricco d’acqua, perdo l’equilibrio e per non cadere mi aggrappo ad un ramo mollo la cartina.
Secondo la legge di Marphy ovviamente cade nel gorgo più forte, ficco la mano dentro e la cerco disperatamente  senza risultato. Mi sfugge via e la vedo prendere la cascatella per scendere a valle. Non ci penso due volte e mi  tuffo (non certo come Tania Cagnotto, più simile allo spagnolo Casco de Panza) e la riprendo. Sono fradicio e le scarpe sono pesanti come scarponi di sci: una scossa di freddo glaciale.
Arrivo insieme a Pilat che sta scalando la montagna.
Nel giallo/prato sotto l'arrivo lo distacco, peccato che nella fretta non sono preciso ed è un continuo staccare e riprendere.
Alla penultima mi prende, ma per la 100 e arrivo con un ultimo scatto d’orgoglio arrivo alla fine con un buon distacco.  Vittoria di Pirro.
Dopo il bagno freddo nel torrente c'è anche la doccia fredda allo scarico: PM.
Capisco subito dove ho sbagliato. Peccato.
Gli inter-tempi dopo la terza lanterna non sono male, certo che Oleg ha fatto una gara SPRINT nel bosco e non una middle.

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